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Dito sul Grilletto (Finger on Trigger, 1984)

Regia: Leung Pasan Sceneggiatura: Dung Ying Screenwriter Team Produttore: Raymond Chow Casa di produzione: Paragon Films LTD Fotografia: Patrick Chan Montaggio: Peter Cheung Musiche: Tang Siu-Lam Trucco: Law Lai-Kuen --- Data di rilascio: 29 novembre 1984 Incasso: 176,021 dollari (20.792 euro)

Entrato nel mondo del cinema nel 1971 come attore e stuntman, quasi subito divenne un coreografo nel 1974 con il wuxia di "Fingers That Kill" e agli inizi degli anni '80 intraprende la carriera da regista, producendo e coreografando in parte i suoi films, che nella maggior parte dei casi erano produzioni a basso costo girate in Thailandia o per la temutissima "terza categoria" del porto... si ritira definitivamente dai riflettori nel 1992, producendo e presentando (per la prima e unica volta) "Vietnamese Lady", ancora una volta per la CAT.III...

A seguito della morte di un uomo d'affari, la polizia scatena una caccia all'uomo per ritrovare i due responsabili dell'assassinio: non ottenendo alcun risultato, entra in campo l'ispettore K.K. Lee per la risoluzione del caso, che immediatamente si fa' notare per i suoi metodi diretti e precisi. Nel mentre, l'ex-poliziotto Fan Kun si guadagna da vivere facendo il parrucchiere di giorno, ma durante la notte lavora come sicario per permettere a suo figlio un trapianto di reni. Una volta che Lee mette insieme i pezzi, inizia ad investigare su Fan e sul suo ricco mandante Hung Kuay, che a sua volta prova a togliere di mezzo Kun... non riuscendoci, rapisce suo figlio e coinvolge Lee nella vendetta.

Tremendamente orribile da un lato, interessante nell'altro. Si fa' notare per la presenza del trio Melvin-Stanley-Margaret, dove quest'ultima è letteralmente sprecata: non apporta nessun cambiamento effettivo nella trama. Pellicola che ha evidenti lacune, come nel non spiegare il perché Stanley abbia lasciato la polizia e nella scarsa protezione della polizia stessa nel scortare due degli obiettivi di Stanley. Incluso il suo vagabondare tra il sottogenere degli hitman movies, il poliziesco ed il melodrammatico (sull'acceleratore). Anche in ambito qualitativo lascia molto a desiderare, nonostante la produzione della Paragon... sia nelle auto usate che nell'interpretazione del ragazzino, fastidioso ed al culmine dell'imbarazzante nella scena in cui effettua la breakdance per cercare di dare un tocco "moderno" al film. Montato discretamente, musiche scopiazzate con una fotografia mediocre. Nonostante tutto ciò, rimane il duo Melvin-Stanley, che riescono a salvarci da questo abisso: soprattutto la performance insolita di quest'ultimo, una presenza fissa nelle commedie hongkongesi dell'epoca, qui serio e pronto a tutto pur di salvare suo figlio; dall'altro lato un ispettore elegante, ma carico di piombo e distributore seriale di carisma anche in ambito giornalistico... perfetti per le scene d'azione incredibilmente spinte e da bocca spalancata.


Rimasto solo per quattro giorni nelle sale e considerato perduto sino a poco tempo prima... divenuto in breve tempo un cult per il suo essere involontariamente fumettistico. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!









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