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- Nosferatu(1979)-Il Vampiro nel nuovo cinema Tedesco(ovvero la depressione dell'immortalità)
Benvenuti o ben ritrovati qui sul Sottobosco del Cinema, nell'angolo delle pellicole perdute o introvabili, anche se in questo relativo appuntamento, non si tratterà di una pellicola perduta ne tantomeno sconosciuta, bensì di un film ad oggi ancora molto apprezzato e amato, il Nosferatu di Werner Herzog con protagonista-e antagonista, Klaus Kinski. Questa è la terza parte di una serie di puntate dedicate ai vari Nosferatu, per tanto, prima di procedere nella lettura di questa, consiglio di andare a leggere le puntate precedenti dedicate all'originale Nosferatu di Murnau per una più facile e fluida lettura(che potete comodamente trovare andando nella sezione Sottobosco del Cinema qui su Dejima). Nosferatu Phantom der Natch (che sarebbe grossomodo traducibile come "Lo Spettro della Notte", ma intitolato in italiano come " Nosferatu il Principe della Notte ") è un film molto malinconico e a tratti potremmo quasi dire depresso, la trama segue chiaramente l'originale di Abramo Stoker, così come il Nosferatu originale di Murnau del 1922, laddove però Murnau fu costretto a cambiare nomi ai personaggi, il regista di questo "remake" può permettersi di chiamare i personaggi come nel romanzo, dato che i diritti nel frattempo erano scaduti e quindi il vampiro protagonista-e antagonista, diventa di nuovo Dracula, pur mantenendo l'aspetto e le caratteristiche del conte Orlok(in originale graf Orlok), Thomas ritorna di nuovo Jonathan Harker e così via. Già, ma come si è arrivati a questo, diciamo remake del capolavoro di Murnau? Ora lo scopriremo.. Il giovane Wener Herzog Werner Herzog(1942) ebbe l'idea di girare un effettivo remake di Nosferatu Eine Symphonie Des Grauens(1922), dato che il regista considerava il film di Murnau il miglior film mai prodotto in Germania, Herzog chiamò il suo collaboratore(e amico/nemico) Klaus Kinski(nome completo Klaus Günter Karl Nakszynski 1926-1991). Il giovane Kinski Come accennato prima, il problema dei diritti d'autore che molti anni prima portò alla quasi perdita di Nosferatu del 1922, non si poneva più, nel 1979, il romanzo ma in special modo il personaggio Dracula era entrato nel pubblico dominio. Herzog stesso ha dichiarato che volle girare un remake del film di Murnau così da collegare il vecchio ed il "nuovo cinema tedesco" di cui egli stesso fu uno dei primi e più importanti esponenti. Questo collegamento fra nuovo e vecchio. La Depressione dell'Immortalità Il tempo è un abisso profondo come lunghe infinite notti, i secoli vengono e vanno. Non avere la capacità di invecchiare è terribile. La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce a immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose . A dispetto di quanto si possa pensare, questo film è sì un fedele remake dell'originale, ma aggiunge anche qualcosa di suo, un tema anche molto attuale e che moltissimi avranno sperimentato almeno una volta, se vogliamo dirla tutta, la depressione. Ora, se dovessimo chiedere a molta gente se volesse diventare un vampiro, direbbe sicuramente di sì, senza pensare al lato oscuro di questo essere soprannaturale, quella immortalità che tanto brama l'uomo da secoli e secoli. Il Dracula di Kinski non è quell'essere aristocratico e sensuale che è l'originale di Stoker e neppure quel mostro distruttivo che è l'Orlok di Scheck-seppur conservi il medesimo aspetto. No, è decisamente molto più "umano", nel corso di tutto il film, si intradeve il dolore e la tristezza che il personaggio prova, come se volesse morire ma effettivamente non può, giudicando dalle sue frasi e dalla stupenda quando malinconica interpretazione di Kinski, noi- gli spettatori, possiamo effettivamente vedere la depressione di un esistenza immortale, sì, ma maledetta. Se poi, aggiungiamo che il Dracula di Kinski sia completamente solo, senza le sensuali e bellissime mogli vampire che appaiono nel romanzo e in molti adattamenti, ma che erano assenti dal film di Murnau, cosa rimane all'immortale vampiro? Nulla se non un esistenza di solitudine e malinconia, eterna, inoltre non sembra possedere i poteri che sono tipici dei vampiri e più nello specifico di Dracula, dato che durante tutto il film non si vedono mai presunti poteri effettivi, l'unico vero potere-ma più che altro effetto, è quello che aveva anche il conte Orlok del film originale, ovvero portare la peste al suo passaggio. Insomma, questa versione del personaggio è forse la più tragica e malinconica fra le molte versioni di Dracula, ma quindi si può effettivamente definire un "antagonista"? Paradossalmente si e no, seppur è vero che da una parte si intuisca che lui vorrebbe solo morire e trovare la pace definitivamente, non si suicida(o in alternativa non può per qualche istinto di sopravvivenza, seppur non ci sia un vero motivo nel film stesso), ricordiamoci che comunque questo Dracula è in ogni caso un essere malvagio e assetato di sangue, ovunque vada, porta la peste con se, effettivamente, nemmeno se volesse, potrebbe vivere in modo "normale". Nonostante alla fine del film, così come nel film di Murnau, Dracula/Orlok trovi la morte, qui si lascia intendere che non sia veramente morto, infatti la scena finale mostra Jonathan(che era stato morso varie volte da Dracula e che sta lentamente prendendo le sue sembianze, con tanto di denti davanti appuntiti) che cavalca solitario e in lontananza, probabilmente alla volta del castello di Dracula, tuttavia il dubbio rimane, se effettivamente sia ancora lui oppure lo spirito del Nosferatu abbia preso possesso del suo corpo. Jonathan cavalca nel finale del film Bene, anche per oggi, il tempo a nostra disposizione è terminato, io ringrazio tutti di avermi accompagnato in questo cupo viaggio ancora una volta. Nella prossima parte dedicatata ai Nosferatu(che dovrebbe uscire fra non molto, pausa estiva inclusa) ci occuperemo del Nosferatu del 2024, il remake(ma poi mica tanto) più recente. Alla prossima amici e amiche! "Il Sottobosco Vive, lunga Vita al Sottobosco"
- The Sandman(1991)-Quando lo Stop Motion diventa Capolavoro
Benvenuti o nel caso siate di ritorno, ben ritrovati, cari amici lettori e amiche lettrici, sul Sottobosco del Cinema, dopo una settimana di pausa(nel caso non lo sappiate, a settimane alterne pubblicherò, comunque) siamo tornati qui sul Sottobosco del Cinema in una delle rare volte in cui non parliamo di pellicole perdute, ma bensì di film-o corti, sconosciuti ma che merita molto, il caso di oggi in modo particolare, posso affermare che questo è il mio corto in assoluto preferito degli ultimi decenni. Come accennato, grazie al cielo, il cortometraggio di oggi non è perduto(e qui di conseguenza ecco il motivo per cui non è inserito nella rubrica "L'Angolo del Perduto), ma è anzi, totalmente e interamente visibile su YT, parliamo del cortometraggio chiamato "The Sandman" diretto e animato da Paul Berry(1961-2001), animatore a passo uno che nella carriera ha film anche famosi come The Nightmare Before Christmas (e se questo non è umanimamente considerato a sua volta un capolavoro..), ma sto correndo troppo, vediamo di andare con calma, come sempre del resto. Il logo originale di "The Sandman" Il nome originale Sandman(in italiano "Uomo della Sabbia") si riferisce ad un personaggio folkoristico tedesco(Der Sandmann), secondo la leggenda, l'uomo della sabbia farebbe addormentare le persone, in special modo bambini, buttando loro sabbia negli occhi, spiegando come mai al risveglio spesso si abbia gli occhi simil impastati, appunto che sembra ci sia polvere o sabbia dentro, ma il cortometraggio di Berry, ha ben poco in comune con la leggenda, se il personaggio originale Der Sandmann può essere considerato un "essere" buono e innocente, il Sandman di Berry è tutto completamente l'opposto, il Sandman di Berry è una creatura diabolica e solo in parte simile ad uomo(e qui, come potete vedere o dalla copertina o dall'immagine sotto, il Sandman in questo corto mi ha sempre ricordato un pò il celebre Zanardi di Pazienza, per il naso a becco, c'entra nulla, ma era giusto per citarlo). L'Uomo della Sabbia e la sua vittima. Seppur questo cortometraggio duri si e no 10 minuti in totale, è degno di nota per alcuni motivi che interessano noi sul Sottobosco del Cinema in particolare, prima però, mi sembra doveroso analizzare la trama: Il volto dell'uomo della Sabbia appare al posto della luna Analisi di un incubo ad occhi aperti Per quanto l'interpretazione sia spesso personale e difficile da rendere, proviamo insieme ad analizzare The Sandman. Il cortometraggio presenta chiare ispirazioni di natura espressionista tedesca, a cominciare dalle inquadrature, strette e larghe che siano, ma anche e soprattuto dalla casa dove il bambino-senza nome- vive, buia e con corridoi lunghi e stretti, anche le scale, che richiamano in modo molto marcato le ambientazioni del famoso "Il Gabinetto del Dr. Caligari" o "Nosferatu", l'atmosfera è permeata da un costante senso di malinconia e angoscia, complice il fatto che nessuno dei personaggi(il bambino stesso, la madre e l'uomo della Sabbia) parlino, il tutto è lasciato ai suoni, porte che cigolano, il legno del pavimento che scricciola e alla musica, cupa e allo stesso tempo onirica, guardando questo corto, si ha l'impressione di essere quasi in un sogno-o per meglio dire, un incubo. L'antagonista, ovvero il Sandman-l'uomo della Sabbia è una figura onirica allo stesso modo, quasi una sorta di apparizione spettrale, appare e scompare a piacimento, si muove in modo molto pittoresco e presenta quasi dei tratti da fantasma sopratutto perché così come nelle varie leggende, i fantasmi fanno rumore in casa, lui fa lo stesso, allertando la vittima della sua angosicante presenza, possiede chiaramente dei poteri soprannaturali e-o almeno si ha l'impressione- che possa rendere la sua presenza ignota agli adulti, dato che la madre del bambino, nel corso di tutto il corto non si rende minimamente conto della presenza di questo ospite decisamente sgradito. Ultimo ma non meno importante, si viene a sapere che il mostro, l'uomo della Sabbia, ha una prole nel suo nido(che dovrebbe essere locato sulla luna stessa) e che gli occhi presi dai bambini servono come cibo per la sua mostruosa progenie. Tutte le vititme del Sandman, ormai senza occhi. Per chi volesse vedere il cortometraggio nella sua interezza(10 minuti totali): https://youtu.be/2Hz3QB31K_c (The Sandman su YouTube). Per quanto mi piacerebbe continuare per ore a trattare di corti a tema horror sia stop motion che non, il tempo a disposizione per oggi è giunto al termina, ma non preoccupatevi, presto arriveranno nuovi articoli e soprattutto le nuove puntate de L'Angolo del Perduto! Grazie a tutti per il vostro supporto, significa molto per noi. Non mi resta che augurarvi buona visione nel caso vediate il cortometraggio e salutarvi con un caloroso "arrivederci alla prossima!". "Il Sottobosco Vive, Lunga Vita al Sottobosco"
- Il Fantasma dell'Opera(1925)- Storia di un capolavoro e come fu adattato(2 di 2)
(Continua dalla puntata precedente..) Dunque, l'altra volta ci eravamo fermati alla storia e alle varie versioni di questo film, in breve, alla pre-produzione, ma è giunto il momento di una piccola analisi a fondo. Prima però vorrei prendere un momento per parlare del magnifico cast presente in questo film, tutti attori famosi e apprezzati all'epoca, probabilmente con Chaney primo fra tutti. Il cast principale de Il Fantasma dellOpera: In alto Lon Chaney(sinistra) Mary Philbin(al centro), Norman Kerry(destra). Sotto: Arthur E. Carewe Di Lon Chaney ne abbiamo già visto la vita e la storia nella prima parte, quindi passiamo alla bellissima Mary Philbin. Mary Loretta Philbin (1902-1993) che in questo film recita la parte di Cristina Daaè, fu un attrice molto famosa nella prima epoca del muto, ricordata oltre che per il ruolo di Cristina(o Christine) Daaè, si ricorda il suo ruolo nel film The Man Who Laughs(L'uomo che Ride) al fianco della stella Conrad Veidt. Mary Philbin ha recitato poi in moltissimi altri film, purtroppo, una gran parte di questi sono andati perduti, ultima nota, la sua carriera finì con l'avvento del sonoro, seppur(da come possiamo ascoltare nei frammenti audio de Il Fantasma dell'Opera) avesse anche una voce soava. Norman Kerry, nome d'arte di Norman Hussey Kaiser(1894-1956) nella parte dell'odiato Raoul Visconte di Chagny. Nella sua carriera ha recitato in moltissimi film, troppi da elencare, la sua carriera durò dal 1916 al 1941, recitò anche in alcuni film sonori, ma come spesso accadeva per le celebrità del cinema muto, non ebbe lo stesso successo di un tempo. Arthur Edmund Carewe, vero nome Hovsep Hovsepian(1884-1937) ne Il Fantasma dell'Opera interpreta il Persiano(o Ledoux in alcune versioni). Attore armeno attivo fin dal 1919 fino al 1936, anno in cui recitò nel suo ultimo film, sonoro. Il cast comprende anche la nipote di Carl Laemmle, chiamata Carla Laemmle(sul serio!) nel ruolo non creditato di Meg Giry. Dunque, ora che conosciamo il cast, possiamo passare alla trama, che grosso modo è praticamente identica al romanzo, con, come visto nella prima parte, qualche differenza.. Il Fantasma della Grande Opera <"Cristina Daaè è una giovane ragazza, cantante mediocre ma che misteriosamente grazie ad una figura che lei chiama "La Voce" o "L'angelo della Musica" riesce ad ottenere il successo e a superare tutte le altre cantanti della famosa Opera Garnier di Parigi. La Voce si rivela essere un uomo, con indosso una maschera che le dichiara il suo amore ed inizialmente Cristina accetta il tutto di buon grado, dimenticandosi, almeno momentanamente del suo amore, non ancora dichiarato, di una vita, il visconte Raoul di Chagny, ma l'amore è spesso ingiusto e triste e quindi non tutto andrà come prestivo. La Voce è in realtà il famigerato Fantasma dell'Opera, una leggendaria figura che si dice vaghi per il teatro Garnier, ma Cristina ben presto scoprirà che sotto la maschera si cela un pover'uomo orrendamente sfigurato, chiamato Eric e verrà rapita da quest'ultimo in un ultimo disperato tentativo di essere amato. Crisitina così contro la sua volontà infine, è costretta ad esibirsi per Eric e a sposarlo, sotto ricatto di far esplodere l'intero Palais Garnier in caso la giovane rifiuti, da li a breve però sarà salvata da Raoul e da un altrettanto misteriosa figura nota solo come Daroga o Il Persiano, infine una folla inferocita per le malefatte del Fantasma riesce a raggiungere il suo nascondiglio sotto il teatro dell'opera e in un brutale gesto di auto-giustizia lincerà il povero Eric lo getterà nella Senna"> Ci sono però alcuni appunti da fare in merito alla trama, di come abbiamo visto, della versione finale del film, innanzitutto, no non sono impazzito, se voi avete visto il film e non avete notato nessun personaggio chiamato Daroga(o Persiano) è perché il personaggio fu rinominato Ledoux(un simpatico riferimento all'autore del romanzo originale Gastone Leroux) durante la scrittura dei dialoghi per un motivo che non è ben chiaro nemmeno oggi, sappiate però che Ledoux, il personaggio interpretato da Edward Carewe, è effettivamente il Daroga la prossima volta che avrete il piacere di rivedervi questo capolavoro. Altro appunto da notare sull'effettiva trama è il cambiamento di un altro personaggio fondamentale-circa- del romanzo originale, ovvero la Carlotta, intepretata dall'attrice Virginia Belle Pearson (1886-1958), se nella versione originale è effettivamente la Carlotta, in revisioni successive venne rinominato "Carlotta's mother"(madre di Carlotta), anche qui non si capisce bene il motivo. C'èrà una volta il Fantasma, ma poi è stato perduto Sapevate che sarebbe giunto questo punto, ovvero l'elenco di tutte le scene eliminate: Nota: Non saranno presenti le scene che furono aggiunte nella seconda revisione o"Raoul Version"(vedi la prima parte per maggiori dettagli) Fra le molte, troppe scene eliminate e oggi perdute troviamo: Cristina al cimitero sulla tomba del padre, Eric poi sarebbe apparso per suonare il violino per consolarla, Raoul sarebbe stato presente, così come nel romanzo per scacciare il Fantasma. Scena in cui Raoul va a trovare la madre adottiva di Cristina, madame Valerius/mama Valerius(personaggio poi eliminato dal film finale e probabilmente intepretata dall'attrice Edith Yorke) per discutere di Cristina. Una scena di Cristina e mama Valerius insieme Breve sequenza il cui il Daroga parla con Cristina, quest'ultima appare spaventata. Raoul e Cristina che si scambiano frasi d'amore(di questa scena però esiste la traccia audio almeno) Probabilmente il peggior taglio che potessero fare, il vero finale: Eric salva il Daroga e Raoul da morte certa(dopo averla provocata però), Cristina dolcemente si avvicina al povero infelice Eric e lo bacia in fronte, a questo punto Eric, che ha compreso il fatto che in fondo Cristina lo ha perdonato nonostante tutto, decide di lasciarla andare in un finale triste ma perfetto, il Fantasma di fatto si redime e lascia Cristina vivere il suo amore per Raoul, benedicendoli e morendo proprio nel mentre la folla irrompe nel suo nascondiglio, ma al posto di essere ostili, la rabbia si placa di colpo alla vista del Fantasma, ormai morto di crepacuore. Il Fantasma libera Cristina dalla sua promessa in un ultimo atto di amore, poco prima di morire di crepacuore. "Per alcuni egli era un fantasma, per altri un diavolo e per una.. un angelo.. Ma egli sarà per sempre ricordato come il Fantasma dell'Opera! Sì come avete potuto anche notare dalla prima parte, non sono molto fecile che abbiano tagliato il vero finale, quello giusto per tutti, il Fantasma si pente, muore felice sapendo che la sua amata Cristina potrà finalmente vivere con il suo amore di sempre, nonostante tutto, io lo definerei un finale buono-circa- ma meglio di quello che abbiamo noi oggi nondimeno. Il Fantasma è tornato, ma nessuno l'ha visto Come vi avevo promesso, parliamo di alcune curiosità relative al film in ordine sparso: Era previsto un seguito di questo film, chiamato provvisoriamente "Return of the Phantom", questo, a pensarci bene, significa che Eric è sopravissuto nella Senna. Mary Philbin e tutto il resto del cast non vide il volto di Lon Chaney, solo quando nel film il Fantasma viene smascherato lo vide, la reazione che l'attrice ha, è reale, si spaventò davvero in un primo momento. Esiste una versione completamente sonora in cui anche Lon Chaney viene doppiato, uscita nel 2012 con il titolo di "Phantom of the Opera Angel of Music Edition" Il personaggio interpretato da Carla Laemmle, seppur venga indicata come semplicemente "dancer" è in realtà pensato per rispecchiare quello di Meg Giry, quindi sì anche la piccola Giry è presente nel film a conti fatti. Seppur ne venne realizzata una versione completamente in technicolor, oggi ci rimangono solo poche scene(quella del Faust e poche altre) a colori, ma negli anni a seguire ne vennero realizzate nuove colorazioni, negli ultimi anni anche in digitale. Molte scene pensate dall'originale regista Julian dovevano essere reinserite ma per qualche motivo a noi sconosciuto così non fu e di conseguenza sono oggi perdute, con solo alcune foto di scena rimaste fino a noi. Lon Chaney nell'interpretare il Fantasma una volta si ferì non gravemente, usando il filo per tenere il naso all'insù e renderlo più deforme, si tagliò inavvertitamente e sanguinò dal naso per un pò. La Universal potrebbe aver preso spunto dal film perduto Das Gespenst im Opernhaus, leggendo la recensione rimasta sino a noi(che trovate nella prima puntata di questa rubrica) ci sono tante similitudini, non solo perché il materiale di base è lo stesso, tuttavia non è certo al cento per cento che sia stato così. Il Fantasma dell'Opera è il primo vero film della serie de "I Mostri della Universal" seppur in realtà Eric non sia un mostro, ma un uomo deforme o sfigurato(a seconda delle versioni) Questo adattamento del Fantasma dell'Opera influenzò un grande attore spagnolo, Narciso Ibanez Menta(di cui abbiamo visto nella seconda puntata) da rendere possibile altri due adattamenti dedicati al celebre romanzo di Leroux, chiamati El Fantasma de la Opera. Ebbene, come vi avevo promesso, l'articolo interamente dedicato al Fantasma dell'Opera del 1925 è stato pubblicato infine, no anzi, ne sono stati pubblicati ben due a conti fatti, la parte prima e la seconda(cioè questa qui). Detto questo, io posso solo ringraziarvi come sempre del sostegno e di avermi accompagnato in questo viaggio dedicato ad uno dei film figliori mai usciti, alla prossima! " Il Sottobosco Vive, lunga Vita al Sottobosco"
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