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[Flopiziesco #29] Il Servitore (The Servant, 1979)

Regia: Ronny Yu, Phillip Chan Sceneggiatura: Joyce Chan, Phillip Chan, William Ho, Ronny Yu Produttore: Jimmy Yip Casa di produzione: Bang! Bang! Films Coreografie: Michael Chan Fotografia: Joe Chan Montaggio: Wong Yee-Shun Musiche: Joseph Koo, Phillip Chan Costumi: Fung Kam-Seung Trucco: Chan Tit-Ming --- Data di rilascio: 19 luglio 1979 Doppio debutto alla regia di Ronny e Phillip, un duo di registi che avrebbero cambiato a fondo il genere poliziesco di Hong Kong. Ronny, che da pargolo ha sofferto di polio e fu costretto a studiare marketing e comunicazione alla Ohio University (poiché suo padre si rifiutava di pagargli gli studi alla UCLA), divenne regista grazie all'amicizia con Phillip, che per ben 15 anni fece l'agente di polizia fino a divenire consulente e co-sceneggiatore del cult di "Jumping Ash" (1976). Una volta trovato l'investitore, diedero la loro sceneggiatura sulle mani di numerosi registi: l'avevano scritta dopo che loro due fecero una gita nei quartieri più malfamati del porto, durante l'estate del 1978... lui ammanettava i criminali, Ronny assisteva al tutto. Nessuno di loro li ha presi sul serio. Così decisero di divenire registi, a loro rischio e pericolo.


L'ispettore Chow (Paul Chu Kong) vive ancora a casa di sua madre, mentre Pong (Phillip Chan) ha dei problemi con il gioco d'azzardo: entrambi uniscono le forze e danno la caccia ad una gang pronta per fare una rapina: ma anche loro sono sulle tracce del duo. Quando la banda inizierà a colpire Chow, lo spargimento di sangue avrà inizio...

Anonimo poliziesco, sommerso nella mediocrità della trama. Nel primo tempo si perde tra la macchinosità degli eventi e con l'intreccio amoroso tra Paul e Terry Hu, oltre alle sue disavventure con la madre e nel corpo di polizia. Azione ridotta ai minimi storici, con rare eccezioni nel secondo tempo (e che nonostante siano state coreografate dal Bruce Lee delle triadi, purtroppo non ci salvano dall'asfissiante atmosfera della trama), intaccate dall'inespressività dei due protagonisti. Sull'altra sponda il tutto viene accompagnato da una fotografia per niente male, con alcuni movimenti della cinepresa a mano nelle scene intense; inclusi dei fermo immagine ingranditi in stop-motion al finale. Montaggio che è l'unico punto forte del film, di una precisione fenomenale nelle scene d'azione e scorrevolissimo in questo lassativo, dotato anche di musiche adatte alla tensione che doveva imperare nel cast... ma purtroppo non è stato così, in parte dovuto anche al budget molto risicato a disposizione: lo si capisce anche dal guardaroba dei protagonisti.


Con un po' di dispiacere, "The Servant" aveva tutti gli ingredienti per divenire uno dei simboli della New Wave del porto, ma purtroppo le numerose occasioni che il film aveva per decollare (Joseph Koo, Terry Hu, Paul Chu Kong...) fallirono dall'inizio. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!


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