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Girasole (Himawari, 2000)

Aggiornamento: 27 set

Regia: Isao Yukisada Sceneggiatura: Shinsuke Sato Produttore: Yukio Nihei, Hidemi Satami Produttore Esecutivo: Soichiro Harada Casa di produzione: KSS, Suplex Fotografia: Jun Fukumoto Montaggio: Takeshi Imai Musiche: Hirofumi Asamoto Alle elementari vide il "Kagemusha" (1980) di Kurosawa e da allora decise di divenire regista: si mise a lavorare come assistente alla regia nelle fiction televisive di Shunji Imai per quasi tutti gli anni '90, per poi esordire alla regia nel 1998 con il dramma sociale di "Open House" ed acquisire notorietà internazionale con il famigerato Girasole (che a breve tratterò), che vinse un FIPRESCI Prize e fu candidato al "New Currents Award" del Festival del Cinema di Pusan in Corea del Sud: ed è proprio con la Corea che il cineasta riesce ad immortalare i problemi con i coreani "zainichi" (emigrati coreani in Giappone) nel 2001 con il dramma di "Go!", primo film in assoluto congiuntamente prodotto tra la penisola e il Sol Levante. Tutt'oggi attivo, nel 2023 ha rilasciato il thriller spionistico di "Revolver Lily".

A seguito della morte di Tomomi (Kumiko Aso), degli ex-compagni di scuola si riuniscono al suo funerale e ricostruiscono le proprie vite assieme a quella di Tomomi. Ma una volta che i genitori di Tomomi identificano il suo presunto cadavere, si scopre che non è lei...

Melancolica rappresentazione della perdita incolmabile di una persona, dal quale si poteva fare di più... fotografata DIVINAMENTE (il maiuscolo era necessario!) con delle fonti di luce che accecano quasi del tutto le visuali del film, per indicare alla Montale che il sole rovente tormenta la vita della protagonista, dove lei semplicemente chiedeva di essere accettata ed amata; angoli olandesi da neo-noir, cinepresa a mano per dare l'idea di essere presenti anche noi nella tragica storia dei co-protagonisti e nella loro ricostruzione dei fatti (flashback). Nel montaggio non si fanno mancare longevi piani sequenza e geniali transizioni da una scena all'altra, dettagli che influenzano di lacrime la colonna sonora.


Ricordatevi che i girasoli a volte non possono essere sinonimo di felicità... Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!




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