Gli Assassini Devono Morire (Killers Must Die, 1988) | Copia Taiwanese del "The Killer" di John Woo
- TetsuyaHondo02
- 7 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Regia: Tsang Jau-Shyun
Produttore: Hon Kwok-Choi
Casa di produzione: Mascot International Film
Coreografie: Siu Yuk-Fei
Fotografia: Chui Dung-Heung, Siao Kwan-Fook
Montaggio: Chow Tak-Yeung
Musiche: Siu Lung
Trucco: Ching Yuk-Fung
Oscura produzione taiwanese dove il regista Tsang è alla sua prima ed ultima esperienza omonima e la casa produttrice ha prodotto solo due films in tutta la sua breve esistenza: l'ultimo risale al 1992 e si intitola "Desperate Duo". Interessante anche la trama che replica quella funesta dell'assassino di Woo, ancora prima che fosse uscito nelle sale a Hong Kong.

I fratelli Hsiu Lou (Robert Mak) e Chi Fei (Siu Yuk-Fei), dopo avere trascorso la loro infanzia ad essere stati addestrati da un boss malavitoso per divenire dei sicari professionisti, tornano a Taiwan per vendicare la sua morte: tradito ed assassinato da due suoi colleghi dopo una compravendita d'armi. Subito la polizia sospetta che Hsiu sia tornato nel paese e mette subito sotto protezione la testimone Yin (Toko Okawa)... ma lei si innamora di Hsiu e quest'ultimo, tramite ordini dall'organizzazione, ha il compito di assassinarla. Per complicare ulteriormente il tutto, il boss rivale Ku (Tian Ming) ordina al suo braccio destro Lung di togliere di mezzo il trio, assieme ad altri professionisti...

Miscela esplosiva tra hitman movie e triad movie che non si fa' problemi a dirci che è stato girato a basso costo e dove la sceneggiatura è inesistente, l'importante è l'azione non-stop con lo spettacolare dinamismo del duo Robert-Siu nel decimare la banda rivale con la loro astuzia. Astuzia che farà i conti con la durezza dei professionisti schierati nei loro confronti, consumati dalla vendetta e sfrontati nelle mosse ad alto impatto... soprattutto dalla presenza femminile di Lin Gwai-Yuet, qui al suo esordio e dalla sua agilità alla Michiko nel tirare cazzotti memorabili. Degna di nota la fotografia che cattura alcuni scorci interessanti di Taiwan, oltre ai bellissimi titoli di testa grondanti di rosso dalle armi usate da ambedue le parti, spettacolari come la colonna sonora "copy-paste" che prende in prestito anche il leggendario tema di Ah-Long, nonostante sia uscito un anno dopo. Montaggio curato nelle scene di esecuzione, ma che invece viene tralasciato nei punti deboli...
Nel complesso è un film ben fatto, che non stanca per nulla nel suo riproporre una formula usata e in gran parte scontata, diversificata da altri autori sconosciuti del doppio genere. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!
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