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Ieri, Oggi, Domani (Yesterday, Today, Tomorrow: 1970)

Regia: Patrick Lung Kong Sceneggiatura: Patrick Lung Kong Produttore: Wu Jung-Hua Casa di produzione: Eng Wah & Co. LTD Paese di produzione: Hong Kong, Cina Fotografia: Wong Ming Montaggio: Cheng Keung Musiche: Lau Wang-Yuen Trucco: Lee Nam --- Data di rilascio: 10 dicembre 1970 Notevole trasposizione sul grande schermo del romanzo "Plague" (1947) di Albert Camus, nonché il primo film in mandarino di Lung Kong, pesantemente censurato per via dei riferimenti alle proteste pro-Pechino del 1967 e soltanto di recente è emerso dall'ombra per via della pandemia (assieme a un altro notevole film di Fleischmann del 1979), tanto da finire nella lista dei "100 Must-See HK Movies" nel 2011. Trattasi di uno dei films più importanti della carriera del regista e del porto in generale, nel cast vanta la presenza del giovane Paul Chu Kong che in futuro diverrà uno dei sicari di quell'assassino di Woo nel 1989 e del volto familiare di Kenneth Tsang Kong, con la carriera già decollata nello scorso decennio assieme a Connie Chan e Josephine Siao...

Nella metropoli di Hong Kong è in atto un invasione di ratti infetti: dopo i primi contagi, il governo sottovaluta l'epidemia e la stampa diffonde la notizia. Una volta che il panico si scatena, il governo allestisce una zona apposita per la quarantena... ma non riesce ancora ad individuare una cura per il virus...

Come il titolo del film: ieri era accaduto, oggi può accadere e domani può avvenire di nuovo... ma se una risposta non è efficace, ahimè i morti fuggono. L'atmosfera cupa e tetra del film ne è la dimostrazione, assieme alla escalation epidemica scatenata dalla stampa e dal panico. Fotografia che prova a risollevare il tutto con degli ottimi panorami di Hong Kong, anche di notte, usando delle lenti quadrangolari per dare l'idea di essere non così distanti dal climax hongkongese. Se nel montaggio sono evidenti i tagli censurati, sono ben congegnati nelle scene emotivamente pesanti. La musica? Perfetta per un horror, perfetta per il clima irrespirabile del film.

Dato che non ho trovato una soundtrack inerente al film, godetevi il "Moon Time" di Dudley Moore... è la colonna sonora introduttiva alla sua finestra del 1968. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!




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