K.O. Va e Uccidi (1966)
- TetsuyaHondo02
- 27 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Regia: Carlo Ferrero
Soggetto: Carlo Ferrero
Sceneggiatura: Carlo Ferrero, Antonio Racioppi
Casa di produzione: Italiana Cinematografica Artisti Riuniti (ICAR)
Distribuzione: Selecta Film
Fotografia: Roberto Reale
Montaggio: Carlo Ferrero
Musiche: Bruno Nicolai
Trucco: Lolly
Costumi: Gloria Maria Cardi
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Data di rilascio: 1° febbraio 1966
Trattasi dell'ultimo lavoro di Ferrero sul grande schermo, per poi sparire letteralmente nel nulla. Da IMDB e da ANICA si viene a sapere che ha iniziato a lavorare come secondo aiuto regista in un film di Pietro Germi del 1953, intitolato "Gelosia"; ritorna improvvisamente a lavorare agli inizi degli anni '60, come assistente alla regia in due pellicole del genere peplum di Emimmo Salvi e come sceneggiatore in un film di Mario Gariazzo del 1962. Esordisce alla regia con lo spionistico di "Da Istanbul Ordine di Uccidere" (1965), firmandosi con lo pseudonimo di Alex Butler... e da allora buio completo.

Maurice (Nicola Mauro Parenti) è un fervido giocatore d'azzardo che ha quasi sempre alle calcagna Becco Giallo, per convincerlo a saldare i suoi debiti di gioco. Dopo la morte accidentale in bagno di una signora di origine statunitense ospitata a casa di Maurice, egli troverà il pretesto per estinguere definitivamente i suoi debiti: una rapina alla villa di sua sorella. Formata la banda, ben presto si ritroverà ad affrontare tradimenti, gli uomini di Becco Giallo e la polizia... non senza prima che Stella (Lucretia Love) si faccia breccia tra le braccia di Maurice.

Divertente avventura da cartolina, impostata più come spionistico che un "heist movie", dove il nostro protagonista si circonda di belle donzelle per nulla ingenué ed escogita numerosi stratagemmi per sfuggire agli uomini di Becco Giallo (con legnose scazzottate e sparatorie dove miracolosamente viene mancato anche a distanza ravvicinata), in una sceneggiatura poco credibile ed usata più come scusa per mostrare le doti macho di Parenti. Scenografie girate al risparmio, ma che non intaccano per nulla la visione per il loro frequente cambio di locations: stesso dicasi per la fotografia, che come ho affermato poco prima è da cartolina sia per la campagna romana che per Montecarlo al finale. Montaggio eseguito discretamente, musiche orecchiabili e da elegia al nostrano genere spionistico. Ci vorrà pazienza per godersi l'azione artigianale del film, ma ne varrà la pena.
Decisamente non uno dei migliori films di rapina all'italiana, ma generosamente passabile. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!
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