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L'Addio di un Giocatore d'Azzardo (Bakuto Kaisan-shiki, 1968)

Regia: Kinji Fukasaku Soggetto: Fumio Konami, Norio Osada (aka Norio Nagata) Sceneggiatura: Fumio Kanpa, Norio Nagata Produttore: Koji Shundo, Hisashi Yabe Casa di produzione: Toei Paese di produzione: Giappone Distribuzione: Toei Fotografia: Ichiro Hoshijima Montaggio: Osamu Tanaka Musiche: Isao Tomita --- Data di rilascio: 9 febbraio 1968

E' già stato detto che il Fukasaku pre-jitsuroku eiga aveva delle opere notevolmente interessanti? Avendo già parlato tempo prima della banda di ricattatori che si erano condannati a morte per avere messo le mani sui soci in affari di un boss della yakuza (uscito nello stesso anno), è un viaggio che vi consiglio di fare: scoprirete come ci è arrivato a rivoluzionare sia il cinema d'azione che gli yakuza eiga nel Sol Levante. Oltre a lui, nel proto-genere ci hanno lavorato abbondantemente futuri registi blockbuster come Jun'ya Sato e Yasuharu Hasebe... trattasi del terzo capitolo della saga cinematografica dei giocatori d'azzardo a sfondo yakuza, assicuratevi anche di non perdere gli altri quattro films (che andrò a recuperare!).

Toru Kuroki (Koji Tsuruta) viene rilasciato dopo otto anni al fresco, per poi scoprire che il capo della polizia ha dichiarato guerra alla yakuza della sua prefettura. Il suo boss, per mantenere unita la famiglia, lo mette a capo della sua azienda di trasporti; Karasawa (Fumio Watanabe), da tempo separatosi dalla famiglia e divenuto uomo d'affari, cerca di minare l'azienda e costringe Kuroki a voler lavorare con lui... innescando tensioni con gli operai...

Canto del cigno del genere ninkyo eiga, degno di rappresentare un sottomondo prossimo all'implosione per via del rapido cambiamento di un'epoca di per sé turbolenta... che non risparmia nessuno. La colonna sonora e le inquadrature da neo-noir immortalano il destino, nefasto, di uno yakuza ancorato ai suoi ideali, oramai obsoleti. Anche il montaggio diretto e senza intoppi aiuta la visione, amara, della pellicola. In ambito fotografico si distingue per i colori spenti, desaturati, atti a dimostrare il grigiume delle grandi corporazioni nate dalle yakuza...

Breve guida ai proto-jitsuroku eiga: Koji Tsuruta era la stella degna di rappresentarli. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!



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