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La Paura Dietro la Porta (Au-Delà de la Peur, 1975)

Regia: Yannick Andréi Sceneggiatura: Yannick Andréi Produttore: Jacques Bar, Robert Velin Casa di produzione: Cité Films, Coralta Cinematografica, Office de Radiodiffusion Télévision Française (ORTF), Télécip Paese di produzione: Francia, Italia Distribuzione (in Italia): Titanus Fotografia: Pierre Petit Montaggio: Hélène Gagarine Musiche: Alain Goraguer Trucco: Marc Blanchard, Irène Servet --- Data di rilascio (in Italia): 21 agosto 1975 Data di rilascio (in Francia): 24 settembre 1975 All'anagrafe Jean Antoine Andréi e padre di Frédéric Andrei, il Jules di "Diva" (1981) e anche lui regista, iniziò a lavorare nel 1949 come assistente alla regia per poi passare ad aiuto regista nel 1952, lavorando al fianco di maestri del calibro di Melville e Carbonnaux. Esordisce come regista nel 1957 con il cortometraggio di "Animaux, Nos Amis", ed arriva nelle sale con "I Ragazzi del Sabato Sera" nel 1961: quasi immediatamente si diletta nel mondo televisivo francese, dirigendo principalmente films per la TV come il noto "L'Affaire Caillaux" (1985) e miniserie come "La Camera delle Signore" (1982). Al tramonto della sua carriera apparve anche come attore in un film diretto da suo figlio Frédéric, "Paris Minuit" (1986). L'anno dopo passò a miglior vita: aveva 60 anni.

Reneé Guilloux (Michel Constantin) è un criminale che ha fatto parlare molto di sé per le sue costanti rapine alle banche: braccato dalla polizia, in un albergo si costruisce nuovamente una banda per colpire ancora, ma sfortunatamente gli capita l'agente immobiliare Claude Balard (Michel Bouquet). Riuscito a fuggire, ma con i documenti in mano a Guilloux, egli prende in ostaggio la sua famiglia. Balard, diffidente della polizia, si tiene in contatto con loro e comunica la sua situazione al cognato Francesco Grimaldi (Paolo Bonacelli), che a differenza sua avvertirà la polizia. Una volta in coordinazione con la polizia, riusciranno a decimare la banda, ma dovranno espugnare Guilloux...

Polar misto a poliziottesco appena al di sopra della media, dove se la gioca con il clima rovente di quegli anni e tirando nuovamente in ballo la diffidenza sessantottina nei confronti della polizia. Nemmeno un attimo di pace nel tormentato tragitto di Bouquet e nella paura incolmabile di sua moglie Tolo, con la pistola puntata alla tempia dal solito rapinatore di banche che non ha nulla da perdere... che qui si ritrova con una fotografia autunnale che ne esalta i suoi colori spenti. Niente di interessante nel montaggio, rispetto alla colonna sonora che illustra lo stato d'animo di Bouquet per quasi tutto il film. Nel complesso rimane un prodotto artigianale del genere francofono, passabile e senza impantanarsi in inutili macchinazioni.


Ulteriore dimostrazione che le tensioni di piombo dell'epoca erano le stesse anche oltralpe. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!




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