La Smagliatura (La Faille, 1975)
- TetsuyaHondo02
- 4 apr 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Regia: Peter Fleischmann
Soggetto: Antonis Samarakis
Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Martin Walser, Peter Fleischmann
Produttore: Véra Belmont, Raymond Danon, Alberto Dionisi, Jacques Dorfmann, Peter Fleischmann, Michel Piccoli, Alain Coiffier (esecutivo), Jean-Loup Puzenat (esecutivo)
Casa di produzione: Belstar Productions, Films 66, Lira Films, Hallelujah Films, Maran Films, Explorer Film '58, Société du Film
Distribuzione: Gaumont, Gold Film
Fotografia: Luciano Tovoli
Montaggio: Claudine Bouché
Musiche: Ennio Morricone
Costumi: Dionysis Fotopoulos
Trucco: Stella Votsou
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Data di rilascio in Francia: 18 giugno 1975
Data di rilascio in Italia: 10 ottobre 1975
Ex-studente alla DIFF di Monaco e alla IDHEC di Parigi, divenne amico di Jean-Claude Carrière e si dilettò assieme a lui nello scrivere sceneggiature. In seguito assistente alla regia ed esordisce come regista nel 1963 in cortometraggi e films per bambini. Sul finire del decennio dirige il suo primo film integrale, che già all'epoca fece molto parlare di sé: "Scene di Caccia in Bassa Baviera" (1969), che ha come protagonista un meccanico sospettato dai suoi compaesani di essere omosessuale. Fondò anche una sua casa cinematografica, assieme a Volker Schlondorff, intitolata "Hallelujah-Film". Come nella Nouvelle Vague, Peter divenne parte integrante del Neuer Deutscher Film a cavallo tra gli anni '60 e '70. Sul concludersi degli anni '70, diresse "Die Hamburger Syndrome", che come noi sappiamo bene fu riscoperto durante la pandemia. Noto per avere girato numerosi documentari e per essere stato un membro fondante della Deutsche Filmakademie nel 2003, i suoi films si riconoscono per come gli apparenti antagonisti diventino i veri buoni. Passa a miglior vita all'età di 84 anni, a causa di una letale caduta.

Georgis (Ugo Tognazzi) viene tratto in arresto dalla polizia: è accusato di essere parte di un movimento ai danni della nazione. Un investigatore (Michel Piccoli) e il suo capo (Mario Adorf) lo scortano ad Atene, ma durante il viaggio rimangono in panne con l'auto e decidono di andare a cercare aiuto in una località balneare nelle vicinanze. Decidono di fermarsi per una notte e Georgis prova a corrompere l'investigatore più volte, senza avere successo... una volta riuscito nel suo intento, si scatenerà una caccia all'uomo nei suoi confronti.

Noir politico, sempre più attuale, incentrato sulla dittatura dei colonnelli in Grecia. Magnificamente fotografato anche nelle locations da cartolina e ben montato con dei lunghi piani sequenza che ci danno l'idea di come si viveva in una dittatura dove soffocava qualsiasi dissenso... incornicia il tutto la strepitosa musica di Morricone, che ci illustra l'incombente baratro per il protagonista e per altri suoi simili in quel mondo. Tognazzi credibile nella parte dell'invisibile rivoluzionario, che nonostante la serietà del ruolo ci sgancia qualche sorriso. Piccoli immenso nel dimostrare empatia ed umanità nei confronti di Tognazzi (ed ahimè incatenato al marcio potere), rispetto alla freddezza di Adorf.
Credo che sia anche giunto il momento di esplorare il cinema tedesco, assieme alle sue opere dissepolte come quest'ultima...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!
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