top of page

La tragica storia di Takiji Kobayashi, scrittore e martire della libertà in Giappone

Autore di diversi romanzi a sfondo marxista, innocente vittima della polizia del dissenso giapponese: martirio da ricordare per la pericolosa deriva totalitaria che il mondo sta intraprendendo. Nato il 13 ottobre del 1905 a Odate, già all'età di quattro anni si trasferì insieme alla famiglia nella località di Otaru ad Hokkaido (successivamente scrisse che era a un passo dal morire di fame) e nell'aprile del 1916 lo zio di Takiji gli diede il denaro necessario per potersi iscrivere alla scuola del commercio di Otaru. Viveva nella casa di suo zio e lavorava part-time in un panificio: nel maggio del 1921, sempre grazie a lui, ebbe finalmente l'occasione di iscriversi all'Università del Commercio ed iniziò a scrivere racconti.


Una volta lasciata la casa di suo zio, nel marzo del 1924 si diploma e trova un impiego alla Hokkaido Takushoku Bank (北海道拓殖銀行), prima nella contabilità e poi nel cambio valute. Nel mentre, nel marzo del seguente anno viene introdotto per la prima volta in assoluto il suffragio universale maschile. Nel 1927 si unisce all'Unione degli Artisti Proletari e Contadini (Rono Geijutsuka Renmei) per continuare a scrivere. Una nuova forma di attivismo si manifesta in Giappone, tanto da coinvolgere lo stesso Takiji alle elezioni del 1928; aiutò il candidato Kenzo Yamamoto per l'isola di Hokkaido, parlando assieme a lui in un villaggio alla base del Monte Yotei.


Nello stesso anno, il 15 marzo, il governo di Tanaka Giichi (fu anche Ministro degli Esteri) arrestò ben 1.500 militanti di sinistra, colpevoli dei progressi fatti nella Dieta giapponese e per essere prossimi a soffiare il posto (instabile) del Primo Ministro: ebbe la maggioranza grazie a un singolo seggio. Takiji vi scrisse il racconto sui fatti avvenuti quel giorno e lo pubblicò sul "Senki" (戦旗, Bandiera di Guerra), descrivendo anche le torture della Tokko (Tokubetsu Koto Keisatsu, "Apparato di Polizia Speciale Superiore"), finendo così nel loro obiettivo. Fu così che nel 1929 pubblica "La Nave Conserviera dei Granchi" (蟹工船, Kani Kosen), la sua opera più famosa. Trattasi della storia dell'equipaggio di un peschereccio per i granchi e per il suo inscatolamento, che resistono al loro manager di pietra in una situazione economica molto difficile: divenne subito un classico della letteratura marxista. Pubblicato sul "Senki" ed in seguito adattato teatralmente a luglio dello stesso anno con il titolo di "50 Gradi a Nord della Latitudine Nord", attirandosi di nuovo la sorveglianza della Tokko... Sempre nel 1929, Takiji pubblica "Il Padrone di Casa Assente" (不在地主, Fuzai Jinushi) sulla rivista letteraria di sinistra "Revisione Centrale" (中央公論, Chuo Koron), tutt'oggi esistente; e la Tokko trovò il casus belli per licenziarlo dal suo lavoro in banca. Costretto a muoversi verso Tokyo, divenne il segretario generale per la Gilda degli Scrittori Proletari del Giappone, ma ciò non riuscì a fermare la Tokko; il 23 maggio del 1930 fu arrestato con l'accusa (infondata) di dare supporto finanziario al Partito Comunista, per poi essere rilasciato il 7 giugno dello stesso anno. Fu arrestato una seconda volta il 24 giugno e poi incriminato con l'accusa di "lesa maestà" per via di "Kani Kosen", dove un operaio disse di sperare che l'imperatore si soffochi con la polpa di granchio che stanno preparando: ad agosto fu incarcerato per via della "Legge di Preservazione della Pace" (治安維持法, Chian Ijiho). Una volta rilasciato il 22 gennaio del 1931, decise di autoisolarsi alle terme di Nanasawa a Kanagawa. Nell'ottobre dello stesso anno, si iscrisse ufficialmente al fuorilegge Partito Comunista Giapponese e sparì dalla circolazione fino al 20 febbraio del 1933, dove doveva incontrarsi assieme a un altro suo compagno ad Akasaka... che si dimostrò essere una spia della Tokko. Provò a fuggire, ma venne arrestato di nuovo. Una volta portato alla stazione di polizia per essere interrogato, fu torturato e il giorno dopo le autorità dissero che Takiji è passato a miglior vita per un attacco cardiaco all'età di 29 anni. Quando il suo corpo fu restituito alla famiglia, notarono che fu gonfio in modo anormale e il direttore del Piccolo Teatro di Tsukiji, Senda Koreya, gli fece una maschera mortuaria in bronzo al suo volto. In seguito Senda scrisse che "la polizia ha usato tutti i mezzi a sua disposizione per bloccare un'autopsia, ma guardandolo era chiaro come il giorno che era stato vittima di tortura". Nessun ospedale fece l'autopsia, per evitare ripercussioni da parte della Tokko... la famiglia provò a fare causa e venne registrata la dichiarazione dell'avvocato in merito, ma alla fine non gli fu fatto nemmeno il funerale. Nonostante la sua prematura morte, l'eredità di Takiji ha camminato e continuerà a camminare su altre persone. I suoi lavori sono stati tradotti in 12 lingue, gli venne creata una biblioteca in suo onore e gli venne dedicato un monumento a Otaru. E anche noi manterremo vivo il suo ricordo, tenendo sempre accesa la fiamma della libertà: che sfortunatamente sta venendo sempre più a mancare... --- Di seguito la traduzione in italiano di un articolo dell'Asahi, sul tentativo di causa della famiglia di Takiji. Si ringrazia @LennLoquendo C.I.L. per il lavoro in merito. Dopo che Takiji Kobayashi (1903-33), uno scrittore proletario noto per la sua opera "La Nave Conserviera dei Granchi", fu arrestato con il sospetto di aver violato la legge sulla conservazione della pace pubblica e torturato a morte presso la stazione di polizia di Tsukiji del Dipartimento di Polizia Metropolitana di Tokyo, si seppe che la sua famiglia aveva intenzione di fare causa alla polizia speciale. Fujio Ogino, ricercatore di Takiji e professore emerito di storia moderna giapponese presso l'Università di Commercio di Otaru, ha trovato questo nei documenti dell'udienza preliminare di un avvocato che aveva una relazione con Takiji. Sebbene non siano state formulate accuse, il documento ha rivelato che la famiglia in lutto ha cercato di opporsi alla morte per tortura in un'epoca di grave repressione ideologica. Il documento è una copia del verbale dell'interrogatorio preliminare dell'avvocato Teizaburo Kubota, arrestato per sospetta violazione della stessa legge nel settembre 1933. Si tratta di una copia dei 12 scambi in cui il giudice del processo interrogò Kubota nella prigione di Toyotama a Tokyo dal marzo 1934 al febbraio 1935, ed è in possesso dell'Università Doshisha (città di Kyoto). Kubota era un membro dell'Associazione Giapponese degli Avvocati del Lavoro e dei Contadini (日本労農弁護士団, Nihon Rono Bengoshi-Dan), che ha supportato gli attivisti sindacali e contadini nelle loro battaglie legali. Nella "copia del verbale", c'è una dichiarazione in cui la famiglia in lutto chiedeva se gli fosse stato chiesto di presentare una denuncia. "E' diventato", ha risposto. Secondo il sig. Ogino, il Dipartimento di Polizia Metropolitana annunciò che la causa di morte di Takiji, deceduto il giorno del suo arresto, il 20 febbraio 1933 era una "paralisi cardiaca". Tuttavia, i medici e gli amici che videro il corpo a casa sua trovarono segni di aggressione su entrambe le gambe e, sulla base delle fotografie del corpo e della testimonianza della madre di Takiji, Seki, si ipotizzò che la morte di Takiji fosse dovuta a tortura. Un gruppo di avvocati ha chiesto a tre ospedali universitari di eseguire le autopsie in vista della presentazione delle accuse, ma nessuno di essi le ha effettuate. Ogino ritiene che la polizia speciale abbia esercitato pressioni sugli ospedali per evitare l'accusa, dicendo: "La maggior parte di questi documenti sono stati inceneriti quando la guerra terminò, quindi sono materiali estremamente preziosi. Se la famiglia avesse potuto sporgere denuncia, è possibile che i violenti interrogatori, essenziali per l'attuazione di questa legge, avrebbero potuto subire una certa battuta d'arresto". Secondo il sig. Ogino, anche prima della guerra. ---

Il documento ritrovato dal sig. Ogino
Copia del verbale dell'interrogatorio preliminare che mostra che la famiglia di Takiji Kobayashi ha tentato di citare in giudizio la Tokko (di proprietà dell'Università Doshisha)

9 visualizzazioni0 commenti

Comentarios


early1.jpg

Grazie per esserti fermato a leggere!

A qualunque internauta che approdi all'interno di un nostro articolo, saremo ben felici di rendere più interessante la sua temporanea presenza all'interno dell'isola virtuale di Dejima.

bottom of page