Mai Arrendersi (Yasei no Shomei, 1978)
- TetsuyaHondo02
- 8 ago 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Regia: Junya Sato
Soggetto: Seiichi Morimura
Sceneggiatura: Koji Takada
Produttore: Masaya Endo, Haruki Kadokawa, Fumio Matsuda, Sunao Sakagami, Simon Tse
Casa di produzione: Kadokawa Productions
Paese di produzione: Giappone
Distribuzione: Nippon Herald Films, Toei
Fotografia: Shinsaku Himeda
Montaggio: Jun Nabeshima
Musiche: Yuji Ohno
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Data di rilascio: 7 ottobre 1978
Ho già accennato nel vecchio blog il suo famosissimo film con Yusaku Matsuda, uscito l'anno precedente, ma non ho mai scritto una biografia riassuntiva su Sato... procediamo: entra alla Toei nel 1956 e inizia a lavorare come assistente di registi come Tadashi Imai e Miyoji Ieki. Esordisce alla regia nel 1963 con "Rikugun Zangyaku Monogatari" e da allora si specializza negli yakuza eiga, anticipando anche i jitsuroku alla Fukasaku già nella seconda metà degli anni '60. Dopo il rilascio di "The Bullet Train" nel 1975, che in patria fu un fiasco ma all'estero un colossale successo, da allora si getta a capofitto nel dirigere films dall'enorme budget: ciò gli valse il soprannome di "Mr. Blockbuster" nel Sol Levante. Lascia il mondo del cinema nel 2010 con il kolossal jidaigeki di "The Sakuradamon Incident" e passa a miglior vita nel 2019 all'età di 86 anni. Suo figlio, Toya Sato, è anch'esso un regista.

L'agente delle forze speciali Takeshi Ajisawa (Ken Takakura), a seguito del violento sterminio di un villaggio commesso da lui stesso, decide di lasciare il corpo e diviene un assicuratore. Una sera nota che un gruppo di motociclisti cerca di assaltare Tomoko (Ryoko Nakano), la difende e da allora conosce l'unica sopravvissuta del villaggio Yoriko Nagai (Hiroko Yakushimaru): minacciati dal clan Ohba, che a sua volta è legato a doppio filo con le forze speciali, Ajisawa dovrà fare i conti con il suo passato...

Violento kolossal, privo di speranza per i tre protagonisti e dal messaggio che inquietantemente è rimasto immutato sino ai giorni nostri: cosa può accadere se una potente famiglia tiene sotto scacco una nazione? La risposta è già scritta, con il sangue, nel film e... ahimè, nella vita reale per chi prova ad esporre i loro corrotti affari. Tralasciando questo alone pesante sulla loro storia, la quantità di mezzi dispiegati per il film è davvero notevole. Supera tranquillamente i livelli hollywoodiani sia in termini esplosivi che di acrobazie da cardiopalma, anche grazie alla struggente fotografia con molteplici scene insanguinate alla moviola e dai colori in contrasto con le ombre circostanti (Wong Kar-Wai, dove sei?). Se la fotografia è struggente, la musica di Yuji completa la cornice nelle scene forti a un passo dallo splatter... e credo chi abbia montato il tutto sia rimasto sconvolto a vita da ciò che vide sia nelle scene salvate che scartate... personalmente è uno shock movie da vedere una volta e basta: solo la prima basta per un trauma!
Sconsigliato a chi è ghiotto di Maalox, consigliato a chi ha uno stomaco di titanio. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!
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