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Ryuji (1983) | Kaneko è Morto, Lunga Vita a Kaneko!

Regia: Toru Kawashima Sceneggiatura: Shoji Kaneko (aka Akio Suzuki) Produttore: Toru Kawashima (aka Tadatoshi Oishi) Casa di produzione: Production Ryuji, Toei Central Films Distribuzione: Toei Central Films Fotografia: Michihiko Kawagoe --- Data di rilascio: 29 ottobre 1983 Introduzione al regista Ammiratore dei ninkyo eiga e della yakuza, abbandonò la scuola superiore dopo due anni e nel 1972 si trasferì a Tokyo per frequentare le discoteche nei quartieri più sbandati della metropoli (tra Shinjuku e il celeberrimo quartiere a luci rosse Kabukicho), yakuza inclusa. Iscritto alla sezione di recitazione della Harajuku School, nel 1974 conobbe il drammaturgo Eiichi Uchida e si unì alla compagnia underground "Tokyo That Man" fino al calo drastico della popolarità: fu così che nel 1980 ebbe l'idea di mettersi a lavorare nel cinema. Proprio nell'ultimo giorno di lavoro della compagnia teatrale clandestina, tossì talmente tanto sangue che fu ricoverato in ospedale... e gli venne diagnosticato un cancro allo stomaco in fase terminale. Così lavorò attivamente al sogno della sua vita: il poter girare un film del genere per la Toei. Una volta accorso alla prima del film in un teatro di Shinjuku, subito dopo la conclusione si accasciò a terra di fronte all'ingresso. Portato con urgenza in ospedale, il 6 novembre 1983 (otto giorni dopo la prima del film), passò a miglior vita all'età di 33 anni per una peritonite allo stomaco. Lo aveva assistito il leggendario Yusaku Matsuda, che sfortunatamente passò a miglior vita anche lui sei anni dopo, nello stesso giorno di Kaneko...

La realizzazione del film Considerando che l'idea giunse in un momento dove gli yakuza eiga erano letteralmente spariti dalla circolazione, Kaneko non demorse: decise di avventurarsi in proprio e aprire una casa indipendente. Avvicinatosi di nuovo ai suoi ex-compagni di teatro, avvertì un amico che conobbe quando frequentava la scuola ad Harajuku: Toru Kawashima, che usò il suo nome d'arte Tadatoshi Oishi per produrre il film. Stessa tattica ripresa da Kaneko, che scrisse la sceneggiatura con lo pseudonimo di "Akio Suzuki" nell'autunno del 1982. Una volta raggruppato il tutto, anche i fondi non tardarono ad arrivare: 30 milioni di yen dalle sue finanze personali e da quelle dei suoi genitori, amici inclusi. Il film stesso fu girato da un altro regista, ma Kawashima non fu contento del risultato e scelse lui di divenire regista, ricominciando da capo la maggior parte dell'opera. Nel cast è presente anche la vera figlia di Kaneko, tale Momo Kaneko, che oggi lavora come conduttrice radiofonica e narratrice.


Trama Ryuji Hanashiro (Shoji Kaneko) è un malavitoso che non ha intenzione di salire di livello nella yakuza: gestisce una bisca clandestina ed ha una moglie ed una figlia che vivono lontano da Tokyo per via dei suoi loschi affari. Finito al fresco per via di un'aggressione, comincia ad essere stanco della sua vita e si ricongiunge con sua moglie (Eiko Nagashima). Esce definitivamente dal giro e si accorge che è più difficile del previsto...

In conclusione... Dimostrazione chiarissima di come si possono girare yakuza eiga, senza spargere per forza litri di sangue. Nonostante la lentezza della trama, con una buona dose di pazienza si può apprezzare il retrogusto dello slice of life del protagonista: da una testa calda in cerca di guai a genuino lavoratore che fatica ad accettare di avere lasciato quel mondo... il tutto con una fotografia che ci regala dei controluce e delle notti bluastre alla Melville, atte a raccontare che una metropoli come Tokyo, se vista da vicino, può nascondere cose davvero taglienti. Montaggio sorprendente anch'esso, con alcune transizioni brillanti (nel senso che passiamo da una scena all'altra con una luce bianca) e longevi piani sequenza alla Hsiao-Hsien che incamerano il duro viaggio del protagonista: caratterizzato con una precisione talmente psicologica che fa' di Kaneko un medico mancato. La musica completa il tutto, sfruttata in momenti dove Kaneko rimpiange il suo passato e comincia la sua nuova vita in una città completamente diversa. Assicuratevi di tenere bene a mente alcune parole dette nel film, ormai divenute citazioni.

Nel complesso, sul piano del genere yakuza non offre nulla di nuovo, ma è nella transizione realistica del protagonista che ha fatto davvero la differenza. Speriamo in una distribuzione in blu-ray qui in Europa. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!



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