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Sapore Amaro del Sangue (Bitter Taste of Blood, 1988)

Regia: Albert Lai Soggetto: Albert Lai, David Wu Dai-Wai Sceneggiatura: David Wu Dai-Wai Distribuzione: Golden Harvest Coreografie: Phillip Ko Fei Fotografia: Jimmy Leung Montaggio: David Wu Dai-Wai Trucco: Chow Man-Kuen --- Data di rilascio: 24 novembre 1988 Incasso: 1,032,028 dollari (120.970 euro) Una delle presenze oscure del cinema hongkongese che lo ha animato per anni, assieme ad altri artigiani come Taylor Wong e Tony Lou. Di quel poco che si conosce su di lui è documentato su HKMDB: esordisce come attore nel gongfupian taiwanese di "Seven Man of Kung-Fu" nel 1978, per poi intraprendere la carriera di regista pochi anni dopo nel 1982 con "Young Dreams". Per i cultori è noto, non in maniera positiva, per il ruolo dell'ufficiale di polizia corrotto nel "Magic Crystal" (1986) di Wong Jing. Nella sua longeva carriera ha lavorato parecchio nei suoi films, soprattutto per sceneggiarli e produrli. Lascia il mondo del cinema nel 1994 con "My Friend Roy", prodotto da lui stesso che dal suo amico Jing.

Un gangster, a seguito di una rapina a mano armata finita male e braccato dalla triade in cui militava, decide di cambiare vita ed emigra in un'isola remota di Hong Kong: trova lavoro come giardiniere e si innamora di una ragazza, nonostante lo scetticismo della sua famiglia. Ma la triade non demorde nella sua vendetta...

Mediocre triad movie che però è diretto incredibilmente bene, nonostante la trama scontata e l'interpretazione insipida dei personaggi. La sensazione del futuro nefasto del protagonista è ben radicata nel film, anche grazie al flashback riassuntivo. Spedite e senza intoppi le coreografie, ridotte all'essenziale ma creative. E come da tradizione degli heroic bloodshed, non può mancare il finale tragico e insanguinato... accompagnato da una fotografia tetra e tenebrosa, tale e quale al passato di Kent. Come abbiamo visto nelle coreografie, il montaggio si velocizza e diventa scorrevole... ma non nelle scene sull'isola remota (ad eccezione di una scazzottata). Musiche da Prozac, che ci tengono in attesa dello scontro finale tra Kent e la banda. La cabina telefonica sul porticciolo dell'isola remota è da cartolina...


Ecco il perché nel più mediocre dei triad movies vi è sempre qualcosa da salvare... i cultori ringraziano! Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!




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