top of page

Se un genere europeo si fosse fuso con un altro simile? Tre casi particolari

Cari spettatori del sito, bentornati al nostro appuntamento speciale con voi: oggi vorrei trattare con voi tre pellicole che presentano tracce di ben tre generi, allora in voga in tre nazioni europee. La risposta è il quartetto franco-italo-spagnolo-tedesco, che durante gli anni '70 erano gli assi del cinema di genere, di fronte a colossi come quello statunitense e britannico.

Regia: Francisco Lara Polop Casa di produzione: Eva Film, Kalender Films International, Ogro, Paraguas Films S.A. "El Rata" viene scarcerato a seguito di una lunga permanenza a causa dei crimini "politici" commessi durante il periodo franchista: avendo scarse probabilità di trovare lavoro, casca di nuovo nel giro della criminalità... Se il poliziottesco si fosse fuso con il genere quinqui, ciò sarebbe stato il risultato. Analisi al carbonio di come era la Spagna durante la transizione democratica, colma di incertezze sia politiche (le roventi frecciatine del regista alla sinistra dell'epoca, senza filtri, sono degne di Petri) che economiche (tutt'oggi quasi del tutto immutate), rappresentate da una persona disperata in cerca di una nuova opportunità... esecuzione direttissima, montaggio al fulmicotone e musiche azzeccate per la Spagna dell'epoca.

Regia: Marino Girolami (aka Franco Martinelli) Casa di produzione: Italian International Film, Les Productions Fox Europa A seguito di una rapina avvenuta in una villa, la polizia è sulle tracce di una banda che colpisce gli ambienti dell'alta borghesia romana: nella loro scia di violenza, ci ha lasciato la pelle la figlia dell'ingegnere Alessi (Anthony Steffen)... egli non si placherà fino a vendetta compiuta, assieme alle retate del commissario Carli (Marcel Bozzuffi). Il polar di Melville con il nostrano poliziottesco? Combinazione geniale! La capitale fa' da scenario, attivo, alle ore contate della banda e alla polizia che mette insieme i tasselli delle loro tracce. Bozzuffi è dalla parte della legge ed agisce, burocraticamente, assieme alla sua squadra più da forza speciale che da corpo di polizia; Steffen un uragano implacabile nel decimare i responsabili della morte di sua figlia. Fotografia che sfrutta di frequente la notte, atta a rappresentare le nefandezze compiute senza alcuna vergogna; montato scorrevolmente ed accompagnato dal trio Bixio-Frizzi-Tempera nell'abisso della criminalità.

Regia: Duccio Tessari Casa di produzione: Lombard Films, Slogan Film, CCC-Filmkunst, Filmes Cinematografica L'investigatore Duca Lamberti (Frank Wolff) accoglie la richiesta d'indagine dal padre di una ragazza mentalmente instabile, scomparsa da giorni. Una volta trovata morta, si viene a scoprire che è stata costretta a prostituirsi... Quando il genere tedesco del krimi bussa alla porta dell'allora neonato genere poliziottesco, bisogna aspettarsi cose intense e indimenticabili. Come ne avevo già parlato in una mia recensione di molto tempo prima, Duccio dirige il tutto con una precisione clinica e senza filtri sull'allora nebbiosa società milanese... che nasconde giri spietati e macchiati di sangue. Frank impersona il personaggio del Lamberti ormai logorato della frenesia milanese, ma capace di combattere il crimine a modo suo e facendosi accompagnare dai suoi problemi di salute, assieme alla lucidità sarcastica di sua moglie... con una musica che dalle sue note jazz incamera lo squallore della malavita, assieme al colore naturale della fotografia e dal montaggio diretto.

Quando un genere si fonde con un altro, vi è da aspettarsi applausi, oppure ribrezzo: l'importante è saperli scegliere e fonderli con generi simili tra di loro. Restate sintonizzati per il nostro prossimo appuntamento in tema. Avremo tanto da esplorare.





3 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


early1.jpg

Grazie per esserti fermato a leggere!

A qualunque internauta che approdi all'interno di un nostro articolo, saremo ben felici di rendere più interessante la sua temporanea presenza all'interno dell'isola virtuale di Dejima.

bottom of page