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Sorella Cattiva (Big Bad Sis, 1976)

Regia: Sun Chung Sceneggiatura: Sze-To On Produttore: Run Run Shaw Casa di produzione: Shaw Distribuzione: Shaw Coreografie: Tong Kai, Huang Pei-Chih Fotografia: Lam Nai-Choi Montaggio: Chiang Hsing-Lung Musiche: Frankie Chan Trucco: Wu Hsu-Ching Costumi: Liu Chi-Yu --- Data di rilascio: 7 ottobre 1976 E si ritorna a parlare di Sun Chung, uno dei pionieri dimenticati della Shaw, che qui si avvale della presenza di altre stelle femminili come Chen Ping: attiva sin dall'età di 16 anni nel cinema, si unisce alla casa nel 1972 e si fece notare a Hong Kong per la sua performance nel "Kiss of Death" di Ho Meng-Hua. Si ritira nel 1983. Da allora fu una presenza fissa nei films a sfondo erotico, come per Siu Yam-Yam, che si unì alla casa nel 1976 e che continua a recitare tutt'oggi. Con un cast in prevalenza femminile, è da notare la partecipazione di Chen Kuan-Tai e Wang Chung, che è inutile spiegare chi siano costoro...

Ah-Ying (Chen Ping) è una ex-malavitosa che da quando ha lasciato il giro delle bische clandestine, cerca di vivere una vita normale ed aiuta le sue colleghe di lavoro con le sue doti di kung fu. Fa' amicizia con le due colleghe Ah-Fong (Chong Lee) e Sai Chu (Siu Yam-Yam), insegnandogli alcune mosse di autodifesa. Una volta che le sue nuove amiche gli ricordano il suo passato, ricominceranno i guai: la banda riesce a sapere dove lavora e viene rapita...

Fusione quasi riuscita tra il genere delle arti marziali e del genere tutto giapponese dei sukeban eiga, qui più rivolto alla redenzione, che alla delinquenza tipica del sottogenere. Sun si dimostra ancora una volta avanti a molti registi della casa, tramite alcune soluzioni tecniche come la Steadicam a mano ed alcune inquadrature movimentate alla Fukasaku; in ambito fotografico ci tiene a rendere "colorato" sia il guardaroba delle attrici che i veicoli usati, nel montaggio è ampiamente sfruttato il flashback delle tre protagoniste, che diventa di culto nelle scene d'azione per come siano scorrevolissime. La musica? Poca roba, ma davvero notabile per l'essere presente in scene davvero spinte, come la canzone d'amore suonata nel momento in cui Ku Kuan-Chung e Kong Oh-Oi lo fanno su una piattaforma in vetro, senza vestiti. Nel complesso un prodotto passabile, ma da segnalare per la tematica al femminile nei luoghi di lavoro e per le interpretazioni per nulla male di quasi tutto il cast.

Gradevole sorpresa: spero di trovare una perla simile nell'enorme archivio della Shaw... Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del sito!




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