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Un Troll allo Specchio

Si è fatta sera.

Alla scrivania è seduto il tipico millennial, rintanato dentro casa propria, ormai divenuta un rifugio impenetrabile per sfuggire ai continui fallimenti avuti nella vita reale.

Accanto alla scrivania stava usando il suo unico compagno di mille avventure infami, insudiciato dai residui di cibo mangiati durante le sue scorribande, una tastiera ingiallita dalle ore contate del tempo.

Sul monitor, perennemente impolverato, veniva proiettato negli occhi del millennial una sua ennesima discussione intrisa di fiamme per i suoi toni usati nei confronti di chi contestava le sue sentenze, sparate come fuochi d'artificio anche all'interno delle palpebre di chi non voleva interagire nelle sue polemiche a vuoto.

Il vuoto e l'odio che emergeva dalle sue parole allo schermo risuonavano come petardi nelle orecchie, silenziose, degli altri utenti malcapitati.

Una volta che gli utenti hanno circoscritto i suoi conati di vomito nei confronti di chi la pensava diversamente dalla sua limitata capacità di pensiero, inizia a perdere le staffe e colpisce violentemente il suo ormai deformato mouse sul suo tappetino sbiadito, distruggendolo definitivamente in numerosi pezzi.

A seguito del colpo di grazia al mouse, sul monitor appare una finestra che recita "sei stato bannato", non più una sorpresa per il ragazzo: da onnipotente a impotente è sempre stata una parte integrante della sua vita sin da quando si è gettato a capofitto in un buco nero quale è Internet.

Una volta capito che non vi era più nulla da fare per continuare a spargere odio e arroganza in tale piattaforma, si alza faticosamente dalla sua sedia grigia, circondata da oggetti e cianfrusaglie dei suoi precedenti spuntini mentre si divertiva a calunniare, tali da offuscare il pavimento dove costui faticava a farsi spazio per lasciare il suo spazio angusto.

Giunto in bagno, si avvicina con il volto infuriato allo specchio, ricoperto di schizzi e polvere.

Il ragazzo che conosceva anni prima era svanito sotto ai suoi occhi, ormai rimpiazzati da occhiaie doloranti: da quegli occhi spenti intravedeva la sua barba incolta ed una pancia che faticava a tenere all'interno dei suoi pantaloni, scuciti e anch'essi sbiaditi dal tempo.

Il godimento che provava a seminare odio in qualsiasi piattaforma a lui conosciuta, in breve tempo, è stato sostituito da un pianto dolorante.

Durante il pianto, si vide passare la sua vita allo specchio e si dispera ancora di più, chiedendosi il perché si sia ridotto così.

All'improvviso, nell'oscurità del bagno, appare allo specchio una figura a lui sconosciuta: il ragazzo si spaventa così tanto che la sua pelle per un attimo si è tramutata in un bianco cadaverico...

La figura gli esclama, in maniera del tutto calma, che "dovevi pensarci molto cautamente, prima di inserirti in una giungla così selvaggia come Internet... è così veloce, ma può causare tanto male anche a chi è veterano", accanto al ragazzo ripresosi dal rocambolesco spavento di poco prima.

Egli si pronuncia alla figura, chiedendogli "chi sei?".

La figura rispose "sono un defunto ormai, ed esattamente come te mi sono addentrato in quel mondo accessibile a tutte le età... mi sono tolto la vita per via dei bulli, che non si sono fatti alcuno scrupolo a perseguitarmi fino all'ultimo giorno della mia esistenza", nel completo stupore misto a lacrime del ragazzo.

Il ragazzo, impaurito, chiede "perché sei apparso proprio ora?".

La figura, addolorata, rispose "per dirti di mettere definitivamente in soffitta questo tuo attaccamento malsano a Internet" in modo neutrale.

Continuò, esclamando "se vuoi salvarti dalle fauci affamate del web, ti consiglio vivamente di uscire da casa, respirando dell'aria reale e incrociando persone reali... non degli avatar".

Il ragazzo, confuso e ancora impaurito, chiese alla figura "come farò a recuperare tutti questi anni, persi davanti allo schermo?".

La figura gli diede la risposta definitiva, esclamando "cancellandoti per sempre da Internet e da qualsiasi piattaforma collegata ad esso, cominciando a ripulire la tua cameretta ed a trovarti un impiego serio"... concludendo che "sappi che da questo istante in poi, non ci rivedremo mai più... ma almeno sarò contento di averti trascinato fuori da questa infinita spirale che risucchia la linfa vitale di milioni di persone".

Il ragazzo continuò a versare lacrime, ma questa volta tramutate in lacrime liberatorie, atte a reclamare che dopo la tempesta il sole sorgerà più sfavillante di prima.

In mezzo al turbine di emozioni, il ragazzo chiese alla figura come si chiamasse e fece in tempo a farsi dire da essa che "cercalo tra i fatti di cronaca nera di un giorno prima e capirai come il cyberbullismo sia una piaga da contrastare con ogni mezzo", prima che sparisse del tutto allo specchio malridotto.

Una volta liberato il tutto dai suoi occhi stanchi, il ragazzo uscì dal bagno e recuperò il suo telefono, digitando il numero di sua madre che non sentiva da tempo.

Nel mentre, liberava la scrivania dal monitor e dalla tastiera, gettandoli nel cassonetto vicino a casa sua... promettendo a sé stesso di ritornare sui suoi passi.

Dall'alto, la figura sorrise e si dileguò nella chiarezza del cielo, anch'esso soddisfatto che un'altra persona si sia liberata dalle catene invisibili di Internet.

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E anche a coloro che sono giunti al termine di questa breve storia, ricordatevi che la vita è molto preziosa: vivetela bene fino al massimo della vostra quotidianità, poiché la giovinezza non tornerà mai più indietro.

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